Campo mobile 2021: un ricordo indelebile

Campo mobile 2021: un ricordo indelebile

a cura della Scolta Alessandra Donatiello della Compagnia Nephilim

 

Chi torna da un viaggio non è mai lo stesso che è partito”, questo è stato il concetto di base del Campo 2021.

C’era tanta incertezza per i ragazzi, tante aspettative differenti; per alcuni è stato il primo campo, per altri l’ultimo e per altri ancora il primo e ultimo: tutti partiti con la predisposizione di viverlo fino in fondo.

Alle 7 della mattina del 6 agosto gli RS delle compagnie Nephilim e Tahitoa si sono riuniti per partire; si sa, una delle parti migliori di un viaggi è il tragitto in bus, tra risate, musica, scherzi, aspettative e perché no, anche qualche disguido.

Dopo qualche ora tutti sono arrivati a destinazione, i Laghi di Monticchio.

Giunti alla base scout “Don Dante Casorelli”, le compagnie sono state accolte da esploratori e lupetti, già sul posto da qualche giorno, e subito dopo hanno iniziato a montare le rispettive tende per la loro prima notte di campo. Terminato il montaggio, il pranzo è servito!

Con la pancia piena e gli animi intrepidi, intorno alle 14:30 i rover hanno intrapreso una passeggiata lungo il lago, alla scoperta del luogo. Il divertimento e le risate erano la parola d’ordine di ogni attività.

Tornati alla base, divisi in piccoli gruppi le compagnie hanno iniziato a preparare i loro interventi per il fuoco di bivacco che si sarebbe tenuto quella sera.

Giunto il momento, sono iniziati i preparativi per la cena. Terminato di mangiare, la serata non era ancora conclusa: i rover, insieme a tutti gli esploratori, si sono riuniti per dare il via al fuoco.

Successivamente, nell’affascinante atmosfera notturna delle rovine dell’Abbazia, immersi nel buio e nel verde, la compagnia Nephilim ha effettuato la cerimonia di firma della carta di compagnia delle Scolte Alessandra Donatiello e Martina Buzzacchino, che erano in procinto di vivere la loro prima e ultima esperienza di campo mobile nelle vesti di rover. Finita la cerimonia, si può considerare concluso questo primo giorno.

Con la sveglia alle 7 e zero voglia di alzarsi, il secondo giorno non ha fatto sconti.

Dopo essersi ricaricati con la colazione e aver messo lo zaino in spalla, le compagnie si sono mosse verso quella che sarebbe stata la prima tappa del loro campo itinerante.

Un percorso non certo facile, ricco di salite ripide e difficoltà ma che, grazie allo spirito dei ragazzi e della loro unione, non ha lasciato indietro nessuno.

Dopo qualche ora ecco giunti in località Gli Sgarroni, dove sono stati accolti e ospitati in una chiesa del posto. Qui i ragazzi hanno avuto la possibilità di fare una doccia fresca e sistemarsi al meglio.

Durante la sistemazione, la compagnia Nephilim scopriva a poco a poco le canzoni con cui ciascuno avrebbe dovuto fare i conti fino al momento della veglia alle stelle; nel frattempo, la ronda cucina era già all’opera.

Finito il pranzo e lavate le stoviglie, era giunto il momento per tutti di dedicarsi ad un meritato riposo, merito che però non tutti hanno avuto, a causa di alcuni intoppi in cucina che ora fortunatamente ricordiamo con una grande risata.

Verso sera, tutti freschi e riposati, si è dato il via alla preparazione della cena, in seguito alla quale le compagnie si sono divise ancora una volta per affrontare le loro veglie, una veglia molto impegnativa per la compagnia Nephilim, quella sulla felicità.

Aperti i cuori e un po’ meno gli occhi, è arrivato per tutti il momento di dormire e salutare anche il secondo giorno di campo.

Anche il terzo giorno è iniziato presto. Questa volta la strada è stata più clemente, anche se di certo invece il caldo non ha collaborato. Sono stati chilometri duri e faticosi.

Alcuni dei ragazzi iniziavano a percepire la stanchezza dei percorsi, ma senza demordere.

Verso l’ora di pranzo si è giunti a destinazione, Atella. Ad accogliere le compagnie è stata la piazza del paese, in cui i ragazzi hanno iniziato a cucinare affamati e in cerca di riparo dal sole cocente.

Dopo aver lavato e sistemato a dovere tutti i materiali, è calato il silenzio di un sonno profondo, un sonno rigenerante che ha preparato i rover alla loro attività pomeridiana: la preparazione di un torneo per i bambini del paese. Dopo essersi divertiti e cimentati in alcuni giochi, nel tardo pomeriggio, approfittando delle ultime ore di luce, ci si è diretti in uno spiazzo ai piedi di alcuni monti accanto ad una fontana di acqua frizzante che si è rivelata essere l’unica sorgente disponibile da cui bere e lavarsi.

Preparata e terminata la cena, immersi nel buio del paesaggio circostante, con una sola lanterna come fonte luminosa è arrivato il momento della veglia di rito, stavolta era sull’Invidia sociale e sulla competitività. Finita la veglia, sistemati i teloni sotto le stelle e posizionati i sacchi a pelo all’addiaccio, si è posto fine anche alla terza giornata.

La mattina seguente, dopo la colazione e la preparazione alla partenza, la strada si è divisa in due momenti. I primi chilometri, non troppo pesanti ma resi tali dal clima di agosto, hanno condotto i rover a Rionero in Vulture, in una piccola villa comunale dentro cui hanno potuto ripararsi e comprare qualcosa da mangiare.

Qui c’è stato un incontro che ha intrattenuto le compagnie fino al momento in cui si sarebbero dovute rimettere in cammino: un signore con una chitarra ha alleggerito gli animi e la stanchezza con musica e canzoni, che hanno travolto e invogliato a cantare tutti.

Giunto il momento, ci si è diretti verso la stazione e, in seguito ad una piccola tratta in treno, si è dato il via alla seconda metà del percorso, che ha visto cedere alcuni dei ragazzi; ma la solidarietà e l’aiuto reciproco non sono certo venuti meno, perché così come la strada è la metafora della vita, la compagnia è la metafora della famiglia, e così è stato. Nessuno è stato lasciato solo, i più forti hanno tenuto alta la vitalità ed hanno asciugato le lacrime e il sudore di chi stava per cedere.

In questo clima di sostegno reciproco finalmente si è giunti a Rapolla, accolti all’esterno di una cantina di vini da alcune persone che hanno dato la possibilità di utilizzare la pompa d’acqua per le docce e i tavoli e il barbecue per la cena.

E’ stata sicuramente una delle serate più belle e divertenti del campo, ricca di musica, karaoke, balli in cui tutti si sono scatenati, capi e rover.

Immersi in quel clima di euforia, è giunto il momento delle veglie, una veglia speciale che, per quanto riguarda la compagnia Nephilim, ha toccato il cuore di tutti per la sua intensità e difficoltà.

Riuniti i ragazzi e preparati per la notte, tutti sono andati a dormire con il cuore molto più pieno e felice.

Il giorno successivo, la sveglia ha suonato presto come al solito, per dare inizio a quella che sarebbe stata la penultima tappa del campo itinerante. Stanchi, ma con la voglia di proseguire, i chilometri di quel giorno hanno condotto le compagnie a Melfi, dove si sono appoggiati presso un’ex base Scaut, in cui si ha avuto modo di lavarsi, fare il bucato e rilassarsi a dovere.

In seguito al pranzo ciascuno ha cercato il suo posto all’ombra per riposare, fino a che i capi hanno svelato la loro intenzione dell’ultimo minuto di fare quella stessa notte la tappa notturna, al fine di evitare il giorno seguente un’ennesima camminata sotto il caldo di agosto.

Con questo proposito tutti si sono preparati e diretti verso la pizzeria in cui avrebbero cenato quella sera per festeggiare. Dopo aver terminato la cena ed aver fatto rifornimento di acqua e integratori per la lunga notte, si è dato inizio al cammino.

Le difficoltà si sono dimostrate molte più del dovuto; durante la notte, arrivati su uno spiazzo di una strada provinciale, la stanchezza si faceva sentire parecchio, e la necessità di una breve pausa ha fatto rinsavire tutti di lì a poco.

Dopo un po’ si è dunque potuto riprendere il cammino, lungo una salita faticosa e stancante, che probabilmente se fatta di giorno avrebbe destabilizzato molti dei ragazzi.

La difficoltà della strada tuttavia, non si è dimostrata l’unico ostacolo. Intorno alle 3 di notte, al termine della salita ci si è trovati di fronte ad una strada chiusa, al contrario di quando era stato effettuato il sopralluogo precedentemente, che ostruiva il passaggio e non permetteva di continuare il cammino. A quel punto ci si è trovati a dover tornare indietro, mentre si cercava una via alternativa per giungere nuovamente ai laghi di monticchio, che sarebbero stati la meta finale.

Ormai all’alba dell’11 agosto, stremati dal corso degli eventi e impossibilitati a proseguire in alcun modo, le compagnie si sono ritrovate a crollare in un sonno profondo su quello stesso spiazzo sul ciglio della strada da cui erano partiti.

Intorno alle 6 di mattina, un furgone proveniente dal campo base ha trasportato i ragazzi in due turni fino a destinazione.

Giunti tutti alla base hanno recuperato le forze riposando fino all’ora di pranzo. A quel punto si è iniziato a cucinare per mangiare e recuperare le forze.

Come attività pomeridiana, in seguito alle pulizie generali e personali, i capi delle compagnie hanno iniziato a dividere ed assegnare i compiti per l’organizzazione della festa di fine campo che si sarebbe tenuta il giorno seguente.

Indaffarati e pieni di entusiasmo, si sono cimentati finché non è calata la sera; dopo aver cenato, ogni compagnia si è allontanata per effettuare finalmente la veglia alle stelle, una veglia che ha tenuto la Nephilim impegnata fino a tarda notte. Verso le 4 della mattina, con la veglia non ancora conclusa, i ragazzi sono tornati nelle loro tende a riposare, per poi proseguire la mattina successiva.

Svegli e reduci da quelle poche ore di riposo, i ragazzi hanno fatto colazione e successivamente verso metà mattina, la compagnia Tahitoa ha impegnato il suo tempo in una passeggiata sul posto, mentre la Nephilim si è diretta su una sponda del lago per concludere la sua veglia alle stelle. Al ritrono al campo base, tutti si sono impegnati nella preparazione del pranzo e della festa di quella sera. Nel il pomeriggio, durante l’organizzazione dei preparativi, alcuni rover si sono cimentati nella preparazione delle focacce per la cena, aiutati dalla logistica.

La nostalgia iniziava di certo a farsi sentire, in quell’ultima sera del Campo 2021, ma quell’emozione ha poi lasciato spazio all’euforia nel momento in cui ha avuto inizio la cena e la festa. Sono stati organizzati balli, giochi di intrattenimento e tanto altro, fino al termine di tutto, quando ci si è riuniti per la visione del video riguardante quei giorni appena trascorsi.

Tra lacrime, sorrisi e grandi emozioni le compagnie si sono separate per la loro ultima veglia; durante la veglia della compagnia Nephilim, le stesse Scolte che 6 giorni prima avevano firmato la carta di compagnia, stavano per affrontare la cerimonia in cui avrebbero poi ricevuto i loro effettivi nomi totem: Rondine indipendente e Cerbiatto lunatico.

In seguito alla cerimonia e la veglia sulla Resilienza, tutti sono andati a dormire felici, ma con quel pizzico di nostalgia che accompagnava la loro ultima notte lì.

Giorno 13 agosto, il giorno della partenza. E’ stata una mattinata difficile, in cui i ragazzi hanno affrontato la chiusura di tutte le tende, la pulizia del campo e il carico dei furgoni per il ritorno a casa. Tanta collaborazione e dispiacere animava quelle ultime ore che per molti segnavano la fine del campo nelle vesti di rover che li avevano accompagnati per 4 anni circa.

Arrivato il momento, ci si è seduti intorno alla tavolata per l’ultimo pranzo insieme; successivamente tutti si sono preparati, hanno riempito gli zaini e il loro bagaglio emotivo e sono saliti sul bus che li avrebbe riportati a casa, fuori da quella meravigliosa bolla in cui avevano vissuto per una settimana.

Kapuscinski una volta disse:  “Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo, ne’ finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati” ed è vero, perché nonostante tutto, il Campo estivo 2021 sta proseguendo nel cuore di ciascuno di noi e lo farà in eterno.