CNE 2017: UN CAMPO MERAVIGLIOSO!
a cura della Scaut Giulia Dellisanti (Ptg. Leoni)
Dopo tanta attesa, preparazione ed aspettativa, arriva finalmente il giorno della partenza per il C.N.E. “Beat your limits” 2017. Ci siamo riuniti tutti sul piazzale Madonna di Fatima e alle ore 20:00 siamo partiti; nell’aria c’era molta tensione da parte di grandi e piccini, ma qui non si parla solo di esploratori ma anche di capi.
Saliti sul pullman abbiamo iniziato il nostro viaggio “della speranza”; della speranza perché durante il percorso ci sono stati un po’ di INTOPPI, ma nonostante tutto tra canti e selfie ci siamo divertiti moltissimo.
Arrivati all’ambita meta dei Piani del Nevegal alle ore 11.30 del giorno seguente e scesi dal pullman siamo rimasti a bocca aperta per il bellissimo paesaggio. Tutto intorno a noi era verde, una distesa di prato infinita, alberi, cespugli e come sfondo delle maestose montagne. Proprio qui è iniziata la nostra bellissima avventura con il vero grande gioco “occhio alle zecche “.
Il campo era suddiviso in sotto campi: acqua, fuoco e aria, in ognuno di essi c’erano più reparti di varie regioni.
Ognuno ha iniziato a darsi da fare con il montaggio delle tende e delle mense, ogni esploratore aveva un compito in pattuglia in base alle sue capacità. Dopo tutto questo lavoro sotto un sole cocente, finalmente il meritato relax.
Dopo pranzo abbiamo fatto gli ultimi ritocchi alle nostre costruzioni e abbiamo raccolto la legna e subito dopo a cucinare per la cena. Stanchi, dopo una lunga giornata di lavoro, ci siamo lavati e sottoposti scrupolosamente al controllo zecche da parte dei capi. Nessuna zecca poteva sfuggire al loro controllo (poverine).
Eccoci tutti in tenda finalmente pronti a dormire per affrontare una lunga giornata.
La mattina seguente dopo la colazione abbiamo costruito il pennone di sotto campo, ideato dall’aspirante esploratrice scelta Nicole Barrese, ognuno di noi ha dato tutto se stesso per far si che la sua impresa andasse a buon fine. Il pennone era una rosa dei venti, per indicare i 4 punti cardinali principali abbiamo fatto i PH tutti di colori diversi, la costruzione è stata messa in piedi anche grazie all’aiuto di alcuni esploratori di altre sezioni che sono stati coinvolti nell’impresa.
Al termine di questa attività abbiamo cucinato e nel pomeriggio molto emozionati abbiamo iniziato le attività di conoscenza attraverso dei giochi; questi ultimi erano 3 : palla ai fortini, taboo scout e il quizzettone e noi esploratori siamo stati divisi in altrettante squadre. Palla base: in questo gioco due squadre si scontravano, una di queste si posizionava per tutto il campo in ordine sparso mentre l altra doveva lanciare la palla e correre nelle basi, lo scopo era di lanciare la palla più lontano possibile così che gli avversari non potessero prenderla e conquistare più basi possibili.
Questo gioco è stato molto divertente ma ne seguiva un altro che lo era ancor di più Taboo scaut, anche in questo gioco due squadre si scontravano. Il gioco consisteva nel mandare un componente della propria squadra al centro (una squadra per volta ), il prescelto riceveva una card e doveva far indovinare al proprio gruppo la parola scritta , facendolo senza mimare o pronunciare alcuni sinonimi scritti sulla card. Quando non si sapeva cosa dire si passava alla card successiva, vinceva chi ne indovinava di più in un tempo stabilito. L’ultimo gioco era il Quizzettone, a mio avviso il più bello di tutti ; le squadre si posizionavano in modo parallelo l’ una di fronte all’altra, c’era un capo che poneva delle domande, chi ne conosceva la risposta doveva correre prendere il mestolo e battere sulla pentola. Vinceva chi rispondeva a più domande.
Finiti i giochi ci siamo preparati per il fuoco di bivacco, tenutosi dopo la cena, ci siamo riuniti in un grande cerchio intorno alla brillante fiamma e oltre ai ban che conoscevamo ne abbiamo fatti di nuovi, è stato tutto molto divertente.
Arriva finalmente il giorno dell’apertura ufficiale del CNE, è stata un’alza bandiera indimenticabile trasmessa in diretta via facebook. Eravamo tantissimi, il quadrato era composto da tre file, il reparto Hogwarts Taranto 2 sfortunatamente si trovava in terza fila, ma è stato comunque emozionante trovarsi davanti a un pennone così imponente (era un enorme arco che rappresentava la progressione verticale degli esploratori) e urlare a squarcia gola il grido di reparto per affermare la nostra presenza.
Un altro momento molto bello è stato quello della consegna dei premi, vinti in dei concorsi ai quali abbiamo partecipato prima della partenza per il campo. Due delle nostre pattuglie sono state premiate, la pattuglia Falchi per merito di una foto che su facebook ha ricevuto più like delle altre, e la pattuglia Giaguari grazie alla alta qualità di una foto.
Lo stesso giorno sono continuate le attività di conoscenza, con gli inviti a pranzo e a cena tra le pattuglie dei vari sotto campi. La pattuglia ospite a pranzo avrebbe poi dovuto ospitare un altra pattuglia a cena, il tutto si è svolto con grande entusiasmo nonostante la pioggia all’ora di cena.
Il quarto giorno come già i capi pattuglia ci avevano accennato si è svolta il Trapper Camp che consisteva in una escursione verso uno spiazzo verde. Arrivati sul luogo siamo stati divisi in 3 grandi gruppi ovvero:
-costruzione punto fuoco
-costruzione fornelli
-costruzioni utensili da cucina .
Chi apparteneva al primo gruppo si è cimentato per costruire un punto fuoco rialzato da terra tagliando e infossando pali e facendo legature in modo da ottenere un piano su cui poggiare la legna. Del nostro reparto ha partecipato ha questa attività la pattuglia Leoni e la pattuglia Giaguari.
Chi invece si è impegnato per realizzare fornelli è la nostra pattuglia Falchi che ha intagliato dei barattoli di latta applicando un apertura e facendo al bordo superiore delle scanalature.
Il terzo gruppo ha costruito delle posate, piatti e griglia ;tutto questo utilizzando del semplicissimo bamboo. In questa attività si sono cimentati la ptg. Cobra che utilizzando coltellini e spago hanno costruito l’occorrente che ci voleva per il pranzo.
Al termine di questa attività sono state unite 3 ptg. dei tre gruppi suddetti per provare quello che avevano realizzato cucinando alla “trapper “.
Alla fine del pranzo ci siamo riuniti in una distesa di erba dove ogni pattuglia seguendo attentamente la spiegazione ha costruito la propria lanterna.
Dopo una giornata trapper non poteva mancare una giornata dedicata al pionierismo, che si è svolta vicino al pennone generale. Andrea si occupava di questa giornata e ci aveva consegnato dei libricini da dove vedere e prendere spunto per costruzioni da fare, che erano:
-portale
-torretta
-catapulta
-ponte levatoio
-pennone.
Tutto il sotto campo si è diviso e più pattuglie hanno collaborato alla realizzazione di ogni singola struttura. Quindi per ogni costruzione avevamo più ptg. che avevano organizzato e progettato il loro lavoro.
Verso l’ora di pranzo le strutture erano quasi terminate e alcuni membri del reparto si sono allontanati per cucinare. Dopo pranzo il portale è stato tirato su e il giorno del grande gioco attaccata la bandiera del sotto campo. Più passava il tempo più il fortino prendeva forma,la torretta era ormai stabile e dotata di pennone, il ponte era funzionante e anche bello esteticamente, la catapulta faceva invidia a più di qualcuno. Alla fine di tutto ci siamo impegnati per recintarlo e con TP, cordini e paletti, il nostro fortino aveva le sue mura di cinta.
Finalmente arrivava il fatidico giorno tanto atteso, quello dell’“HIKE”, ma prima della partenza si è svolta un altra attività: fotografia.
Questa attività consisteva nel costruire una macchina fotografica rudimentale e scattare poi una foto di pattuglia. I capi dopo averci consegnato l occorrente per la costruzione che consisteva in: teglia in alluminio usa e getta con relativo coperchio in cartone, nastro isolante, foglio di carta, taglierino e carta fotografica; ci hanno consegnato un foglio con le istruzioni per la realizzazione della macchina. Questa attività insolita è stata divertente, semplice e interessante. Terminata la costruzione ci si recava ad un furgone dove un capo spiegava il funzionamento e potevamo scattarci finalmente il nostro selfie, ma purtroppo tutte le foto del nostro reparto si sono bruciate credo che forse non abbiamo capito qualcosina ahahahhahaha.
Dopo tutto questo abbiamo cominciato ad affardellare lo zaino per l’hike, tra emozioni, paure e consigli che volavano da ogni parte del campo, lo zaino era pronto e forse anche noi. Finito di pranzare il grande momento era arrivato, le partenze erano previste a orari diversi a seconda del gruppo di appartenenza per non creare caos. I percorsi assegnati distintamente alle pattuglie erano tre:
-facile contrassegnato dal cartellino verde.
-intermedio contrassegnato dal cartellino giallo e rosso che prevedeva un tragitto di circa 15 km tra andata e ritorno, per un totale dislivello di 500 metri, tra le varie pattuglie qui impegnate c’erano anche due delle nostre ossia ptg. Falchi e ptg. Puma, che hanno pernottato a 1500 m di altitudine sotto un rifugio di fortuna costruito al momento con all’incirca 40 persone nei pressi di una stazione sciistica.
-difficile contrassegnato in rosso, circa 13 km complessivi, ma con un dislivello complessivo di oltre 700 metri, percorso arduo e faticoso ma la vista che regalava era mozzafiato sembrava di essere stati catapultati in un grande libro di geografia.
Tra i vari partecipanti a questo percorso c’erano anche le nostre ptg. Leoni, Giaguari e Cobra, il pernotto è stato svolto sul Col Visentin a 1764 metri purtroppo all’interno di un casolare (Rifugio ndr) a causa del freddo e del vento. Eravamo davvero troppi c’era chi dormiva sotto un tavolo , chi sotto le sedie e chi con i piedi in testa al compagno un po’ scomodo ma è stato bellissimo essere lì tutti insieme sotto lo stesso tetto.
Il mattino seguente tutti infreddoliti eravamo pronti a ripartire, il percorso è sembrato meno faticoso ma pieno di inconvenienti, con qualche caduta di troppo da cui è scaturito l’infortunio della povera Chantal che ora si ritrova con un braccio ingessato e il trasporto di un altro ragazzino su una barella di fortuna realizzata prontamente da Bozzi, Tomeo e Marinò.
Sfiniti, arrivati al campo una bella doccia ci ha rigenerato e ascoltare le parole di soddisfazione da parte del Capo Reparto ci ha ripagato della fatica affrontata.
Quel pomeriggio nel nostro sotto campo avremmo dovuto creare tutti insieme un video musicale sulla canzone “Beat your limits”, ci siamo radunati tutti sotto una grande tenda ma purtroppo essendo troppi e le condizione meteo non erano delle migliori abbiamo dovuto rinunciare a fare l’attività e ci siamo rifugiati ognuno nelle proprie tende, ammazzando il tempo dormendo o mangiando le scorte di caramelle.
L’ultimo giorno di attività si è svolto il grande gioco nel piazzale dell’alza bandiera. Ogni sottocampo era situato nel suo fortino e si preparava alle tre fasi del gioco:
- ricerca targhette
- scalpo
- uccidere il nemico.
Nella prima fase un membro per pattuglia rimaneva nel fortino ad assemblare le targhette che gli altri recuperavano, se erano uguali o in base alle combinazioni si prendevano più punti.
Nella seconda fase si attaccava il fortino degli altri e per entrare dovevi affrontare i difensori con uno scalpo alla francese, ogni fortino intorno aveva otto arene con all’interno otto difensori appartenenti al fortino che dovevano scalpare per evitare che gli attaccanti entrassero a ritirare i punti. In base ai punti raccolti nella prima e seconda fase si aveva più o meno tempo a disposizione per sconfiggere il nemico rappresentato da assi di legno con dei buchi e per sconfiggerlo dovevi centrare i buchi con le noci.
In seguito al grande gioco vinto dal sotto campo “aria”, si è svolto il POWER SHARING ovvero una “condivisione di potere”, in poche parole ogni pattuglia aveva preparato un supereroe e un superpotere collegato ad un gioco che veniva presentato e fatto fare alle Ptg. che venivano.
Tutto il campo era stato suddiviso in due colori, verde e arancione; nella prima metà tutti gli arancioni erano nelle loro basi, mentre i verdi andavano di base in base a fare i giochi e conquistare i poteri, dopo 20 minuti c’è stato il cambio. Al termine di ogni gioco la pattuglia che veniva ospitata doveva compilare il proprio libretto con tutte le informazioni richieste, scattare una foto e la Ptg. che ospitava regalava la propria spilletta agli altri.
Mentre il gioco continuava capi e vice sono stati chiamati dal capo reparto per iniziare a smontare le costruzioni delle mense, perchè purtroppo era l’ultimo giorno di campo.
Nello stesso pomeriggio si è svolta la cerimonia dell’ ammaina bandiera generale, la pioggia però ha un po’ rovinato l’atmosfera; c’è stato un breve discorso del presidente capo scout MICHELE MOSCATI e del centrale branca esploratori FRANCIS. Con l’ultimo forte grido abbiamo salutato quel meraviglioso campo.
Dopo la chiusura abbiamo fatto la festa, eravamo tutti li, abbiamo mangiato la focaccia tutti insieme intorno ad un grande fuoco che ci riscaldava e dopo esserci divertiti un po’ siamo andati nelle tende a dormire per l’ultima volta insieme alle nostre pattuglie.
La mattina seguente a malincuore abbiamo caricato tutto sul pullman e dopo esserci salutati con gli altri reparti e un ultimo sguardo a quel posto meraviglioso tutti sull’autobus pronti a partire. Non c’è voluto tanto per permettere a Morfeo di impossessarsi di noi fino all’ora di pranzo, quando la fame si è fatta sentire, sazi e carichi di energia il viaggio è proseguito, gli autisti hanno cercato di tenerci tranquilli con dei film, questo è riuscito per ben quattro ore, dopo di che ci stavamo annoiando e alcuni si sono rimessi a dormire, altri hanno incominciato a parlare.
Siamo arrivati a destinazione in tarda serata, stanchi e affamati siamo tornati a casa e sentivamo già la mancanza di non poter vivere quotidianamente con i nostri amici.
Ora aspettiamo con ansia il prossimo campo.
Buona caccia
Giulia DELLISANTI
