Il Raider è libero dall’orgoglio
La Veglia Raider è un potente mezzo che permette di conseguire l’obiettivo della formazione del carattere dei Raider. Un momento comunitario di riflessione aperto al più sincero confronto sui valori e sugli ideali proposti della Legge Raider, che è legge di libertà. Aiuta a costruire e sviluppare le capacità di analisi e d’introspezione della propria spiritualità.
Quando un Raider ritiene di aver fatto propri gli ideali di libertà proposti dalla Legge Raider può chiedere di dare l’Impegno Raider, che consiste in una cerimonia formale e la pronuncia di una formula con l’apposizione finale della propria firma. E’ questo un momento d’importante crescita del Raider, ma non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza dal quale si cercherà di aderire il più possibile ai valori della legge, comprendendo quanto essa sia difficile e utopica da realizzare al 100%…ma quanto sia fondamentale allo stesso tempo cercare di tendere sempre verso tali ideali e fare spesso degli esami di coscienza interiore sul proprio comportamento rapportandolo alla Legge Raider.
In occasione del pernotto Raid al sopralluogo del Campo Estivo, la Raider Mimma Carone ha chiesto di poter prestare il suo Impegno Raider. Tutto il Raid Satyria ha celebrato con emozione tale evento e augura a Mimma di continuare il suo cammino nella Branca Raider nel solco del grande entusiasmo che da sempre la contraddistingue.
Di seguito pubblichiamo il cappello introduttivo alla Veglia del Capo Raid Siriana Carovigno:
Anno 2013, 15° anniversario di Sezione. Anno 2015, 50° anniversario dalla fondazione del Raiderismo e dell’Assoraider. Anno 2016, 100 anni di Lupettismo.
Festeggiamenti, grandi attività, magliette, distintivi, commemorazioni, convegni, riunioni ed un susseguirsi frenetico di preparativi per mesi. Nonostante i nostri propositi di rallentare, a volte siamo coinvolti e travolti da una serie infinita di attività, al punto da sentirci sopraffatti, ma non dalla fatica fisica, no quella si sopporta bene, e neanche da quella mentale, perché sappiamo trovare le nostre valvole di sfogo. Io direi sopraffatti da una fatica spirituale. Sembra che ogni attività in uguale proporzione ci regali tanto, ma ci tolga tanto. Ed è a quel punto che vengo colta dalla paura di dare le cose per abitudine o peggio ancora per dovere. Ed è quello il momento in cui mi impongo di fermarmi al distributore e fare il pieno…il pieno di valori e motivazioni per poter proseguire. Finalmente questo momento è arrivato, eppure non è trascorso molto tempo dalla nostra ultima veglia raider, ma credetemi, mi sono ritrovata a riflettere su tantissime cose. È come se dalla nostra veglia si fosse aperta la borsa di Mary Poppins, che più ci scavi dentro e più roba esce, non finisce mai.
Lo spunto di riflessione più grande l’ho avuto dai lupetti!!! Cento Cacce, il film al cinema e l’ultimo indaba, mi hanno fatto interrogare sulla valenza educativa del metodo soprattutto applicate nella nostra associazione e quindi il Raiderismo. Il libro della giungla è un precursore della legge di libertà dei Raider. Il popolo libero è una metafora del mondo perfetto a cui noi aneliamo cercando di formare il buon cittadino del futuro. È un popolo libero, ma non anarchico, è quindi regolato da leggi “la legge della giungla”, una legge che si è costruita nel corso dei secoli in conseguenza alle esperienze che gli abitanti della stessa hanno fatto bel corso della loro vita. C’è Akela, il capo branco, il leader democraticamente scelto tra i lupi più anziani e saggi, non tra i più forti e prepotenti come Shere Khan. Ci sono Bagheera e Baloo, che metaforicamente, per me rappresentano la nostra coscienza, quella rompiscatole che ci ronza nel cervello quando facciamo qualche errore e che non ci molla mai come l’ombra di Peter Pan. C’è Hati che rappresenta la storia, la saggezza, l’esperienza da cui non ci si può distaccare, ma che occorre tenere di riferimento come un faro nella notte. La storia, il nostro punto di riferimento dal quale partire sempre, sia che essa sia stata nefasta o gloriosa. Ed infine c’è lui, Mowgli, che è la metafora delle virtù e delle debolezze umane.
Tra tutti i racconti di Mowgli, quello su cui mi sono soffermata è quello de “le tane fredde”. Uno scricciolo di cucciolo d’uomo, troppo intraprendente, irrequieto e presuntuoso, che ad un certo punto è così annoiato dagli insegnamenti di Baloo, che si da abbindolare da una vita facile offerta dalle scimmie, che lo ingannano, rapiscono portandolo nella città perduta. Inutile dire che senza l’aiuto di Baloo Bagheera e Kaa non sarebbe riuscito a cavarsela. Mowgli era sicuro di sapere già tutto, era pronto per fare le sue scelte, non aveva più bisogno dell’aiuto di nessuno, anche se poi da solo non ce l’avrebbe fatta.
Vedete l’orgoglio è forse la debolezza più comune tra noi quando non chiediamo aiuto a nessuno, perché convinti di poter contare solo sulle nostre forza quando disprezziamo costantemente il lavoro e l’impegno degli altri, credendo il nostro migliore, quando stiamo sempre sulla difensiva, attaccando per primi temendo di essere calpestati da chi magari vuole solo augurarci un buon giorno, quando sul nostro volto vive una costante ombra rabbiosa che incupisce anche i momenti più sereni della nostra giornata.
C’è una grande differenza tra fierezza ed orgoglio. La prima deriva da un lavoro, da un esperienza e non è mai vanitosa. La seconda invece è figlia della vanità. Chi cerca di trarre forza dal proprio orgoglio si ritrova impoverito nell’animo perché impedisce a se stesso di arricchirsi anche dai propri errori. L’orgoglio rende ridicoli alcuni uomini e impedisce ad alcuni di diventarlo. Diverso è se si intende per orgoglio quello slancio, quello spirito, quello stimolo a dar meglio (come i Lupi) o ad Osare (come i Raider). Noi abbiamo le armi per scegliere dove indirizzare il nostro orgoglio e cosa farne, nel frattempo, mi è d’obbligo un ultima cosa: La forza del lupo è nel branco e la forza del branco è nel lupo.
Canguro Ostinato
DEFINIZIONE DI ORGOGLIO:
Il termine orgoglio si riferisce ad un forte senso di autostima e fiducia nelle proprie capacità, unito all’incapacità di ricevere umiliazioni e alla gratificazione conseguente all’affermazione di sé, o di una persona, un evento, un oggetto o un gruppo con cui ci si identifica.
Un’espressione comune, sinonimo di orgoglio, è “avere un’alta opinione di sé”.
L’orgoglio smodato comporta un senso di superiorità rispetto alle altre persone, e prende il nome di superbia, che presso la dottrina cristiana è il più grave dei sette peccati capitali. Una persona superba tende sempre a voler tutta l’attenzione degli altri su di sé senza preoccuparsi degli stati d’animo delle altre persone. Se qualcosa non va secondo le sue aspettative, allora tende ad arrabbiarsi con i suoi interlocutori.