Il servizio alla Processione dei Misteri di Talsano
a cura dello Scaut Simone Lanza
Anche Talsano, come Taranto, ha i suoi Riti della Settimana Santa e anche quest’anno la Sezione Scaut Assoraider di Taranto 2 ha avuto l’onore di essere invitata dalla Confraternita del Carmine di Talsano a prestare servizio alla tradizionale Processione dei Misteri svolta venerdì 14 Aprile 2017. Una delle tradizioni religiose e culturali più fortemente radicate nel territorio in cui opera la nostra sezione.
I primi riti pasquali si ebbero a Taranto nella seconda metà del 1500, in piena dominazione spagnola. Gli Spagnoli, meglio sarebbe dire gli Aragonesi, portarono in città i loro usi e costumi, compresi quelli pasquali. la Settimana Santa di Taranto comincia ufficialmente quando ci si scambia i ramoscelli d’ulivo durante la Domenica delle Palme e tocca il suo culmine durante la processione dei Misteri del venerdì.
Alle ore 16:30 ci siamo radunati sul piazzale della Chiesa della Madonna del Carmine, dove abbiamo atteso che tutto iniziasse.
Alla presenza di tutti, Siriana Carovigno, Presidente Commissario di Sezione, insieme a Christian Cavallo, Vice Capo Reparto, hanno comunicato l’ordine di disposizione al fianco dei simulacri.
Nell’attesa, ci siamo disposti su due file parallele in ordine di posizionamento ai lati del portone della chiesa, portone da dove sarebbe uscito intorno le 17:00 il Troccolante e dietro di lui tutta la processione.
A capo della processione vi è il troccolante, ossia un confratello che agita la troccola, termine che identifica alcuni strumenti musicali popolari composti di una tavola di legno su cui sono installate delle “maniglie” fatte in metallo. Agitando la troccola le maniglie metalliche percuotono il corpo in legno producendo un caratteristico “trac-trac” dal quale potrebbe derivare la parola “troccola”.
L’uscita del Troccolante è stato un momento intenso, intervallato dal suono della Troccola e dalla banda che con le sue marce funebri ha accompagnato tutta la processione. Di seguito sono usciti in ordine il Gonfalone e la Croce dei Misteri su cui sono infissi tutti i simboli della passione di Cristo.
I simulacri dei Misteri in totale sono otto: Gesù all’orto degli ulivi, Gesù alla colonna, Ecce Homo, La cascata, il Crocifisso, la Sindone, Gesù morto, l’Addolorata e infine tre la Cascata e il Crocifisso , vi era il Crocifero un confratello incappucciato senza mozzetta, che – procedendo scalzo – porta a spalla una croce di legno.
Sotto le statue vi erano quattro confratelli e quattro civili, alle forcelle mentre ai lati vi erano due consorelle con in mano un cero, mentre noi scaut eravamo posizionati dietro le consorelle.
Inoltre a controllare il regolare svolgimento della processione c’erano i cerimonieri che avevano anche il compito di sostituire un confratello, in caso di necessità.
In alcuni casi abbiamo ritenuto opportuno affiancare ad un giovane esploratore a uno più anziano e per questo motivo sotto alcune statue vi erano più di due esploratori.
Tra le statue vi era la cosiddetta “posta” ovvero una coppia di confratelli incappucciati in pellegrinaggio detti Perdoni (in dialetto tarantino Perdune), questa condizione non è da meno ai portatori dei simulacri tanto è vero che è considerata penitenziale.
La processione ha percorso all’andata le seguenti vie: C.so Vittorio Emanuele II, via Mulino, via Domenico Savino, P.za della Vittoria e C.so Vittorio Emanuele II fino alla Chiesa di Fatima. L’arrivo era previsto per le ore 21:00.
La Processione dei Misteri impiega diverse ore a compiere il tragitto designato perché si avanza con un dondolio lento ed esasperante che i tarantini chiamano “a nazzecate”. Secondo la tradizione le orgini di tale passo è da attribuire al fatto che consentiva ai confratelli di riscaldarsi e di riequilibrare il peso del corpo e dei simulacri portati a spalla, fino divenire il passo tipico dei “perdune”.
Il ritorno, dopo una breve sosta e il cambio con con la Compagnia e i Capi adulti, è ripreso intorno le 22:15 e la processione si è stesa lungo tutto il corso con l’arrivo alla chiesa del Carmine previsto intorno le 00:30.
Il Troccolante, arrivato sul piazzale della chiesa del Carmine, ha percorso sulle note del brano “Tristezze” gli ultimi metri del suo cammino, nazzicando. Al termine del brano, giunto davanti al portone, ha cessato di suonare la Troccola e con il bordone ha bussato per tre volte. Il portone è stato aperto dal Priore, Domenico Curci, il quale ha tolto il cappello e ha scoperto il volto del Troccolante.
Il rientro della processione è stato molto emozionante, ogni statua è rientrata con una nazzicata lenta e si è conclusa con l’ingresso di Gesù Morto e l’Addolorata insieme, proprio come quando una Madre accompagna il proprio figlio per l’ultima volta.
Ringrazio la confraternita e l’associazione per averci dato la possibilità di vivere intensamente uno dei riti tra i più importanti del nostro paese, con la speranza che i culti e le tradizioni continuino ad essere tramandati a noi giovani.