L’ingiustizia è la menzogna delle azioni, e una spada che sostiene ingiustizie non squarcia le tenebre ma le rende più spesse

L’ingiustizia è la menzogna delle azioni, e una spada che sostiene ingiustizie non squarcia le tenebre ma le rende più spesse

a cura della Scaut Martina Andrisani (CP Leoni)

Noi dell’alta pattuglia Fenice, finita la festa di carnevale, tenutasi sabato 10 febbraio 2018, ci siamo impegnati per pulire tutta la sala e raccolti i nostri zaini con il sorriso e l’emozione per il pernotto e i giochi che avremmo dovuto affrontare ci siamo trasferiti in sezione.

Dopo esserci struccati e cambiati, finalmente in divisa tutti insieme abbiamo raggiunto il nostro capo reparto che aveva da spiegarci la funzione dei vari tipi di ascia, coltello e sega.

Abbiamo seguito attentamente la spiegazione ma la cosa che stavamo aspettando più di tutte era il gioco notturno. Alessandro doveva nascondere all’interno della sede una sveglia per tre manche e noi dovevamo, ascoltando attentamente il suo ticchettio, riuscire a capire dove si trovata, ma ovviamente non poteva andare tutto liscio! Dovevamo muoverci al buio con solo delle candele a disposizione e il nostro vice capo, Michael, doveva nascondersi e farci spaventare. Eravamo tutti sotto pressione all’inizio del gioco, e muovendoci in gruppo come una vera squadra alla fine siamo riusciti a trovare la sveglia in tutte e tre le manche. Purtroppo all’inizio non abbiamo avuto la geniale idea di tenere le candele in un bicchiere quindi abbiamo sporcato tutto il pavimento di cera e solo alla fine ci siamo accorti della fatica che avremmo dovuto fare per pulire tutto!

IMG-20180213-WA0017Dopo aver messo apposto le candele ci siamo riuniti in cerchio al buio, e Andrea la nostra vice capo reparto, ci ha chiesto di chiudere gli occhi per la storia che ci avrebbe portati a capire una cosa molto importante : L’ importanza di essere se stessi.

IMG-20180213-WA0016Una volta chiusi gli occhi la fantasia volava insieme alla nostra immaginazione , e una volta iniziata la storia nessuno avrebbe potuto fermarci. Una volta chiusi gli occhi eravamo nell’età medievale, eravamo giunti ad Abalùn poco prima del tramonto. Ci trovavamo nelle vesti di Giorgio , un giovane cavaliere poco prima di entrare nella tavola rotonda. Il re annunciava il nostro arrivo affidandoci a Peredùr, il quale ci avrebbe insegnato i principi della cavalleria; non aveva un eloquio dottorale, insegnava piuttosto con l’esempio. Per cominciare dovevamo procuraci una spada , una grande prova ci aspettava , dovevamo recuperare la spada da Kwn ( un grande pesce magico). Giunti sul posto, cominciammo a risalire la corrente. A un tratto il pesce kwn cozzava contro la nostra imbarcazione. Cademmo nel fiume andando a fondo e Kwn ora nuotava nella nostra direzione . Ci depose sull’isolotto e ci guardò sorridendo. Si rituffò al centro di un vortice, e quando riemerse si avvicinò alla riva e aprì la bocca. Appoggiata sulla sua lingua c’era una spada.

IMG-20180213-WA0013Impugnammo la spada e ci sentimmo esattamente come Giorgio, lui aveva deciso di impugnare la sua spada proprio come noi avevamo deciso di tenere sulla spalla il guidone della nostra pattuglia e sentimmo la paura che lui aveva provato prima di prendere la spada…ma anche un forte senso di responSabilità.

Nei giorni immediatamente successivi, sulla grande terrazza delle quattro torri agli angoli, apprendemmo da Peredùr l’uso della spada: – quando il lampo squarcia le tenebre non sai dove colpirà.-.

È questo che ci disse , sotto forma di enigma…ma dopo un po’ capimmo che con queste parole intendeva che ogni nostra azione esprime, come ogni nostra parola, verità o menzogna. L’ingiustizia è la menzogna delle azioni, e una spada che sostiene ingiustizie non squarcia le tenebre ma le rende più spesse.

Aprimmo gli occhi, la nostra fantasia ancora volava mentre guardavamo la cera delle candele che scendeva. Ci svegliammo tutti e insieme riflettemmo sulla storia…ci accorgemmo che si poteva collegare benissimo con vari punti della legge scout:

  1. Lo Scaut sa che, per imparare a guidare gli altri, occorre prima saper obbedire;

  2. Lo Scaut è puro di pensiero, corretto nelle parole e negli atti;

  3. La parola dello Scaut è sacra;

  4. Lo Scaut è amico di tutti, indipendentemente da razza, nazionalità, religione o condizione.

Il nostro capo reparto ci fece una domanda molto difficile dal mio punto di vista: Secondo voi agite sempre nel bene come Giorgio? O qualche volta infittite le tenebre?

Ovviamente a tutti qualche volta sarà capitato di non usare la propria spada per la giustizia! A volte non ci rendiamo conto ci quello che facciamo e feriamo gli altri…ma la cosa più importante che abbiamo imparato da questa storia è che obbedendo possiamo imparare a guidare e non copiando possiamo imparare ad essere noi stessi senza nessun divieto.

Io agli scout mi sento me stessa, Il reparto è la mia famiglia e tutti insieme condividiamo gioie , paure , tristezza e molte altre emozioni perché ci sentiamo in grado di farlo e sappiamo che le nostre parole non saranno giudicate. Vediamo il peggio e il meglio di noi quando siamo tutti insieme…e li accettiamo perché il legame che abbiamo è forte.

Ridiamo, scherziamo e siamo scemi insieme…perché in fondo amicizia significa questo. Io tengo molto a loro , sono la mia seconda famiglia e durante la veglia, mentre parlavamo, pensavo proprio a quanto sarebbe stato bello non crescere e rimanere con loro, ridere, scherzare ai campi e rimanere ragazzi.

La fonte e la sorgente dell’amicizia è l’amore: infatti ci può essere amore senza amicizia, ma non amicizia senza amore…e tra noi c’è quella scintilla che ci farà rimanere amici sempre.

Dopo aver finito la veglia ci siamo cambiati e dopo esserci infilati nei sacchi a pelo abbiamo incominciato a raccontarci storie di paura ma stanchi morti ci siamo addormentati subito.

Il giorno dopo un bellissimo risveglio ci attendeva…LA GINNASTICA MATTUTINA! È stato un vero incubo fare 3 giri della piazza correndo, al freddo e mezzi addormentati…ma anche lì ridendo e scherzando siamo riusciti a superare anche quei giri di corsa e gli esercizi superando così un enorme ostacolo: la pigriziaaa!

Dopo essere rientrati in sede finalmente colazione! Non vedevamo l’ora! Latte caldo con cioccolata, biscotti , ciambelle e crostate! Una vera delizia!

Ma piccone, pala e martello ci aspettavano nel cortile! È stato molto divertente usare il piccone ma la cosa più divertente è stata provare la mazzetta…ci siamo divertiti più che mai! Il piccone era un po’ difficile da usare , ma con la pala abbiamo rimediato tutto. Nella sala di branco ci aspettava la lampada a gas , con il suo funzionamento abbiamo capito che…forse sarebbe meglio non lasciarla in tenda o per terra di notte! Abbiamo capito come smontarla e come cambiare la retina al suo interno e quando Alessandro l’ha accesa siamo rimasti tutti impressionati di come, la retina al suo interno, irradiasse grazie al gas e al fuoco una luce bianca abbagliante.

Tutti insieme alla fine abbiamo mangiato dei salti in bocca portati da Filippo (vice capo della pattuglia Falchi) e stanchi come non mai ma con il sorriso sulle labbra, alle 12:00, siamo tornati a casa ripensando a quello che avevamo imparato e a quello che avevamo ancora da imparare.