SCACCO MATTO!
a cura dello Scaut Filippo Pavone (VCP Falchi)
Il giorno 26 novembre si è tenuto un importante gioco nella sede di Hogwarts: una caccia al tesoro molto particolare…
Tutto partì mettendoci in quadrato e, chi per l’adrenalina, chi per il freddo, non riuscivamo a stare più nella pelle. Finita l’apertura della riunione con i gridi, iniziò la spiegazione. Ogni pattuglia avrebbe ricevuto la mappa di Talsano divisa in 64 riquadri come in una scacchiera… e le pedine eravamo noi!
Le basi avevano prove ben specifiche da superare e per spostarci di luogo in luogo la sorte doveva scegliere al posto nostro. Un dado aveva sulle sue sei facce i pezzi degli scacchi: pedone, torre, cavallo, alfiere, re e regina e all’uscita di una pedina dovevamo muoverci in tutta la città secondo le potenzialità del pezzo sorteggiato.
Ci sarebbe stata consegnata un’immagine di un luogo compreso in quella casella che venne inviato tramite il gruppo whatsapp appositamente formato per la caccia al tesoro.
Arrivati all’edificio indicato si doveva mandare un selfie al capo gioco per provare il raggiungimento del posto e se si era davvero arrivati nel punto giusto veniva spedita la prima prova.
Alcune richiedevano capacità tecniche e altre avevano il compito di farci divertire tramite piccole prove di animazione. Ad esempio alcune prove consistevano nel fare una legatura, disegnare la rosa dei venti, trascrivere una frase in alfabeto morse… ma anche farsi raccontare una barzelletta da un passante, chiedere a qualcuno una ricetta tipica, cantare una canzone inclusa di coreografia (realizzazione di un flash mob) e molte altre.
La cartina ci fu consegnata e ognuno scelse la propria mossa. Non è così facile come credevamo prima di partire, perché varcata quella soglia ti sentivi un agente in incognito! Eri elettrizzato all’idea di poter partecipare ad un gioco come questo; venivamo sopraffatti dalle emozioni, ecco tutto.
Ogni pattuglia si è messa quindi in viaggio divertendosi, ha superato le prove richieste con impegno, stile, allegria e ha fatto gioco di squadra tra loro per oltrepassare quello ostacolo che solo restando insieme si può riuscire a sconfiggere. Ma vi starete chiedendo perché bisogna giocare con una scacchiera?
Il nostro reparto, essendo ambientato nel mondo di Harry Potter, ha creato questo gioco ispirandosi al momento in cui lui e i suoi amici Hermione e Ron, per proseguire nel loro intento di prendere la pietra filosofale, si sono imbattuti in una partita di “Scacchi dei Maghi” su una scacchiera gigante.
Ogni prova ha contrassegnato la casella di una scacchiera esposta in sede con un colore prestabilito legato ad una pattuglia e ad ogni prova è corrisposto un incantesimo che tornerà utilissimo nel grande gioco finale.
Quando il tempo finì nessuno ebbe raggiunto le dodici caselle richieste per ricevere l’indovinello e quindi fu inviato a tutti. L’indovinello si riferiva al luogo dove la pietra filosofale era nascosta.
“Recatevi presso il fiume di Hogwarts, i figli del grado vi condurranno alla pietra filosofale!”
Quest’ultima era in sede, infatti la sede del Reparto Hogwarts si trova in via Piave 18, il Piave è un fiume e i figli del grado…altro non erano i gradini che davano accesso ad un piccolo magazzino soppalcato nel bagno della sede).
La Pietra Filosofale fu saggiamente trovata dalla pattuglia Cobra che pertanto è riuscita a vincere il gioco. Ma tutto il viaggio che ogni pattuglia ha fatto ha voluto simboleggiare un duro percorso che stiamo intraprendendo e cercando di superare rimanendo uniti ma, ha anche avuto modo di riuscire ad avvicinarci allo spirito di pattuglia.
Lo spirito di pattuglia è molto difficile da descrivere: è quella sensazione di contentezza che trovi nello stare assieme alla tua pattuglia, di essere vicino ad ognuno, di sapere gli interessi della persona che ti sta accanto e confidare i nostri, di rifugiarsi in quel metaforico angolo esternando i propri pensieri e di sentirsi a proprio agio come se fossimo una stravagante famiglia. Perché essere in pattuglia non è un momento in cui uno è superiore ad un altro e che quindi lo comanda a bacchetta, ma uno spazio in cui si impara ad essere migliori e in cui ognuno ha qualcosa da insegnare all’altro.
Buona caccia!