UN GIORNO IN PIU’ DEL FASCISMO, LA RESISTENZA DELLE AQUILE RANDAGIE

UN GIORNO IN PIU’ DEL FASCISMO, LA RESISTENZA DELLE AQUILE RANDAGIE

a cura della Scolta Eleonora Greco
La compagnia Overland ha avuto la fortuna di partecipare all’incontro sulle Aquile Randagie tenutosi il 22/05 presso la Chiesa di San Nunzio Sulprizio inisieme ai nostri fratelli scut dell’Agesci.
L’incontro è iniziato con la presentazione dello Scout Emanuele Locatelli che si occupa di divulgare le informazioni sulle Aquile Randagie.
Durante l’introduzione ci è stata presentata l’immagine di un muro, il nostro scopo era quello di trovare l’oggetto che si mimetizzava nell’immagine paragonando questa illusione ottica agli anni in cui gli italiani continuavano a guardare il muro (il fascismo) senza rendersi conto dei problemi che causasse (in questo caso l’oggetto mimetizzato).
Il 9 aprile 1928, con un decreto firmato da Mussolini e dal Re, il regime fascista dichiara soppresso lo scautismo in quanto educavano il ragazzo ad avere un proprio pensiero. Ma nonostante ciò le Aquile Randagie, di nascosto, continuarono a fare pernotti e campi.
Infatti, alcuni scout di Milano e Monza sono però decisi a continuare le attività, tenendo fede alla Promessa e alla Legge Scout: “Legge di lealtà, di libertà,di fraternità. Noi continueremo a fare del nostro meglio per crescere uomini onesti e cittadini preparati e responsabili”.
Nel giorno di San Giorgio, mentre le fiamme dei Riparti milanesi vengono simbolicamente deposte sull’altare dell’arcivescovado, sulla fiamma del Milano II viene pronunciata una Promessa. È l’inizio dello scautismo clandestino, una lunga storia di passione e fedeltà all’ideale, un’esperienza di resistenza che ancora oggi continua a destare fascino e ammirazione.
In seguito abbiamo visto dei video e delle immagini storiche dello scautismo clandestino accompagnate dal racconto appassionato di Emanuele che ci ha fatto notare che le Aquile Randagie facevano le stesse attività scaut che facciamo noi ora.
Allo stesso tempo il Fascismo tentò di soppiantare lo scautismo imponendo a tutti i giovani l’Opera Nazionale Balilla che avevano una struttura simile e copiata di sana pianta dallo scautismo, con la differenza che mentre i ragazzi scaut imparavano a cucinare, ai Balilla veniva insegnato come sparare, mentre gli scaut venivano formati in modo da poter avere la libertà di pensiero ispirati a valori di fratellanza, nei Balilla i ragazzi venivano completamente formati attraverso una rigida propaganda di regime di tipo nazionalista.
È molto importante conoscere le origini del nostro movimento in quanto ci portano a comprendere due cose:
la prima è che siamo molto fortunati a poter essere scaut senza doverci nascondere, la seconda è che dobbiamo tener sempre fede al nostro pensiero in modo che certe cose non capotino mai più.
È stato un incontro molto utile e interessante anche perché abbiamo avuto mdo di confrontarci con altre associazioni scaut consorelle.