Un passo fuori dalla bolla meravigliosa
Chiudi gli occhi, dai chiudili sul serio ho detto. Bene. Ora ascoltami. Non interrompermi e lasciati trasportare.
Immagina di essere in una bolla, precisamente in una bolla sott’acqua, questa bolla è molto spaziosa, hai tutto ciò che ti serve al suo interno, un letto con coperte calde per l’inverno, uno specchio in cui guardarti, cibo pronto per ogni volta in cui hai fame, libri da divorare, o una tv se preferisci. E chi vorrebbe uscire da qui? Questo è quello che stai pensando adesso, ma non perdere la concentrazione. Non sei l’unico a vivere dentro questa bolla meravigliosa, ebbene si, ogni persona che incontri vive in una di queste, ma è impercettibile agli occhi, dentro la propria bolla ognuno è chi pensa di meritare di essere, ognuno è tranquillo e soprattutto è se stesso. Continua ad ascoltarmi, lascia che le mie parole ti accarezzino le orecchie. Ogni tanto mentre siamo con altre persone, proviamo a mettere un piede fuori dalla nostra bolla, ma infondo, te la fidi di osare così tanto? Dovresti provarci. Una sera sei nella tua bolla, seduto intorno ad un fuoco che ti incanta, senti delle voci intorno a te, voci che conosci, che parlano tra loro, ma tu sei lì, nel tuo mondo, quasi non ti interessa. Ad un certo punto, senti una voce conosciuta, una persona a te cara, forse una delle più care, una persona che di viaggi con te e con le persone che hai intorno ne ha condivisi molti, e li conserva ancora nel cuore. Ma cosa sta dicendo questa voce così familiare, bene ti sta dicendo questo:
“Sapete cos’è un pitch?
In ambito cinematografico la parola “pitch” si traduce con “proposta” ed è la fase che spesso precede l’approvazione o meno di un progetto filmico: attraverso il pitch – sotto forma di documento scritto o, abbiamo visto, anche video – la produzione cerca di ottenere fondi per finanziare il film.
Cosa vi sto chiedendo?
Adesso, in questo momento se dovesse scrivere un pitch sulla vostra vita, qualcosa di sintetico che debba essere chiaro e incisivo, cosa scrivereste?
Cosa state facendo adesso , per migliorare la vostra vita?
Che decisione avete preso ieri?
Che sia prolisso o emblematico.
Ieri al supermercato ho scelto la pasta e non il pollo, perché ?
Ieri mi è successo questo e ho capito che è l’episodio emblematico del mio essere.
L’altro giorno sono andato al mare , mi sono accorto che voglio viverci vicino, o che mi porterebbe molto lontano e sarebbe bellissimo esplorarlo.
Scrivetelo, cantatelo, suonatelo, ballatelo, usate gesti o silenzio.
Avete 4 minuti a testa.”
“Cosa? 4 minuti, per parlare di che?”
Non distrarti, continua a seguire la mia voce.
Bene ora pensa, pensa … Un evento, qualcosa che tu stai facendo per migliorare la tua vita, ma cosa sto facendo io per migliorare? Questo significa che dovrei uscire dalla mia bolla, per parlare davanti a tutti, di cosa ultimamente mi tiene occupata a lavorare su me stessa? Dovrei parlare di qualcosa di così personale?
Ho solo 4 minuti, non so se ce la faccio.
“Beh? Quindi? La storia finisce così? L’omino nella bolla è riuscito a parlare? Riesce ad uscire alla fine? Lo sapevo che era uno dei tuoi soliti test sulla personalità, ora mi dirai che sono affetto da qualche problema …”
Io non ti ho mai detto di aprire gli occhi, non hai finito di ascoltarmi, questo non funziona se vuoi davvero imparare come si fa ad uscire da una bolla nella quale sei rinchiuso anche tu. Quella sera, ognuno ha ascoltato l’altro, ognuno chi più chi meno, ha messo un piede fuori da quella bolla, esprimendosi in totale libertà, a parlare di ciò che lo rende libero dall’indolenza. Ora ti faccio un esempio di cosa è stato raccontato da uno dei tanti omini presenti quella sera.
“Com’è bello sentirsi di nuovo a casa, ritrovare qualcuno che ha davvero voglia di ascoltarti, che penda dalle tue labbra, che non veda l’ora di cuocere qualche hamburger su quel braciere di Raid con te, e rimpiangere di averlo usato, perché ora hai lo stesso odore di uno spazzacamino.
Com’è bello essere circondati da chi ti vuole bene, com’è bello capirsi, nonostante un “ti capisco” non sia la parola giusta da usare.
Si sa, i problemi affrontati da soli sono come zaini pieni di pietre, ma quando il peso viene diviso, lo zaino svuotato, tutto sembra essere più leggero più semplice.
Lo zaino quella sera si è svuotato, ognuno di noi ha tolto le sue pietre e le ha sparse sulla terra davanti agli altri: la terra adesso è piena di pietre, ma non la rende meno capace di essere amata.
-Ara Carismatica”.
“Ma scusa, ma di cosa parli? Ma ti rendi conto che è tutta una tua invenzione? Nessuno si apre o ascolta gli altri con così tanta facilità, ma poi che termini usi? Indolenza? Ma ti senti quando parli?”.
Questa storia è lunga da spiegare, ma partiamo dalle basi, indolenza quotidiana, non vissuta come abituale tendenza all’inerzia rivolta al proprio futuro. Non intesa come raggiungimento di obiettivi di vita ma singoli obiettivi quotidiani per migliorarsi e migliorare quello che ci circonda. Per capire meglio, ascoltami … Ora chiudi gli occhi e …”.
-Cerbiatto Lunatico.