UN’OCCHIATA AL FUTURO: LA GIORNATA LINK R/S

UN’OCCHIATA AL FUTURO: LA GIORNATA LINK R/S

a cura dello Scaut Roberto Papa (PTG Giaguaro)

Il giorno 16 settembre alle ore 16:00, l’alta pattuglia Fenice, composta da tutti gli esploratori giunti al loro ultimo anno di reparto, si è recata in auto nella località di Boara a Mottola, dove la compagnia Overland aveva preparato per tutti  noi la giornata link R/S.

Per tradizione di sezione, la giornata Link viene organizzata ogni anno, in genere a fine campo, per tutti gli esploratori che devono abbandonare il reparto per entrare a far parte della compagnia.

Appena giunti sul posto, il Capo Compagnia Giovanni Moscati, ci ha fatto scaricare il materiale necessario per le varie attività della notte e del giorno successivo. Finito di scaricare il materiale, ci siamo divisi in tre ronde e con un telone ciascuno abbiamo costruito dei rifugi per dormire.

Successivamente, i Capi ci hanno radunati in cerchio per chiedere a tutti noi cosa pensavamo ed immaginavamo della compagnia e come abbiamo trascorso il Campo Nazionale. Nel frattempo, il resto della Compagnia Overland stava preparando un’attività di Orienteering.

Appena approntata l’attività, la Compagnia ci ha chiamato affinché li raggiungessimo sul posto dell’orienteering. L’attività consisteva nell’orientarsi con una bussola e un foglio con delle coordinate e passi da compiere, da un punto all’altro, per scovare quattro lanterne nascoste nella pineta presente a Boara.

Terminata l’attività ci siamo divisi in due ronde: una doveva cucinare, l’altra invece, doveva raccogliere la legna per il fuoco della Veglia.

Una volta cenato, il Rover Simone Chiffi ci ha spiegato le regole di un gioco notturno da svolgere: ci si divideva in squadre da quattro persone e ognuna di queste squadre doveva scegliere una base dove piazzare una lanterna. In questa base bisognava proteggere degli oggetti, su un foglio poi erano elencati altri materiali da procurarsi da altre basi, se un giocatore veniva visto con un oggetto poteva essere scalpato. Lo scalpo era sleale, quindi più persone potevano attaccare una base o un giocatore. In tutto abbiamo disputato due manche da venti minuti ciascuno.

Finito il gioco notturno, è arrivato infine il momento della veglia e quindi abbiamo acceso il fuoco. Questo è stato il cappello introduttivo della veglia fatto dal Capo Compagnia:

Il viaggio è per eccellenza la metafora della vita. Alla partenza tutto è incerto, il cammino, la strada. Si presentano davanti a noi le scelte ed i bivi, davanti ai quali si può restar fermi o proseguire. Allora quello che ci serve è il coraggio di scegliere, imboccare una strada ed andare avanti, stringendo gli spallacci dello zaino e pestando la terra con gli scarponi.
Un viaggio da soli lascia il tempo di riflettere, ma i viaggi migliori richiedono compagni di viaggio e fatica……richiedono amici e fratelli veri.
In un vero viaggio non ci si può arrendere….occorre proseguire anche quando piove è buio e la vetta sembra lontana. Occorre stringere i denti e solcare i passi della vita per diventare migliori. Allora potrebbe sembrarvi che il vero scopo di ogni viaggio sia la meta da raggiungere……beh vi svelo un segreto: il vero scopo di ogni viaggio è il viaggio stesso. Un rover vive e condivide intensamente ogni passo, ogni metro, ogni sorriso, ogni goccia di sudore, ogni canto, ogni lacrima, ogni alba, ogni stella, ogni fuoco……..
Eccola la strada…..la nostra strada!!!!!

Attorno al fuoco Giovanni e Luigi ci hanno poi chiesto come ci fosse sembrata fino al quel momento la giornata link. Se ci fossimo fatti un’idea su come fosse fatta e organizzata la compagnia. Poi ci hanno spiegato l’attività che avremmo dovuto svolgere  l’indomani.

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Dalla veglia è emerso che molti di noi erano eccitatissimi di entrare a far parte della compagnia, altri avevano dei dubbi, ma a tutti sarebbe mancato il Reparto. Spento il fuoco ci siamo sistemati nei rifugi e ci messi a dormire.

La mattina, la sveglia ha suonato alle ore 7:20, quindi abbiamo fatto colazione e ci siamo sistemati per partire non prima di aver smontato i rifugi di fortuna e sistemato tutto il materiale nella macchina di appoggio guidata dal Capo Reparto Alessandro Frascella, che insieme al Vice Capo Reparto Andrea Giordana Cavallo, sono giunti in mattinata per salutarci. Una volta assicurati di non aver dimenticato nulla siamo partiti in marcia per un Hike di ritorno lungo e divertente.

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Lungo perché abbiamo camminato per più di 15 km, per arrivare dapprima al paese di Mottola, per poi dividerci in due ronde: uno avrebbe raggiunto la stazione di Massafra e l’altro la stazione di Palagianello.

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E’ stato un hike che è durato dalle 9:30 fino alle 15:00, dove ogni ronda alla fine ha preso lo stesso treno per ritornare a Taranto. Quindi ogni ronda ha dovuto mangiare durante una sosta lungo il percorso. Una volta rincontrati tutti insieme sul treno ci siamo raccontati con entusiasmo i vari aneddoti dei propri hike. Arrivati alla stazione di Taranto, abbiamo trovato i nostri genitori per rientrare a casa, ma ognuno di noi aveva il cuore pieno di emozioni per questa meravigliosa giornata.